ZOLL E Series Monitor Defibrillator Rev J Manuale d'uso
Pagina 15

9650-1210-11 Rev J
1-7
Informazioni generali
Funzione di pacemaker esterno
(solo versione con stimolatore)
Alcuni prodotti E Series possono comprendere un
pacemaker transcutaneo a domanda costituito da un
generatore di impulsi e circuito di rilevamento ECG.
La stimolazione transcutanea non invasiva (NTP) è una
tecnica nota e collaudata. Questa terapia viene applicata
facilmente e rapidamente in situazioni di emergenza
e non, quando è indicata la stimolazione
cardiaca provvisoria.
Il funzionamento appropriato del dispositivo insieme al
posizionamento corretto degli elettrodi sono determinanti
per ottenere risultati ottimali. Ciascun operatore deve
acquisire una familiarità completa con queste
istruzioni operative.
La corrente in uscita del pacemaker è continuamente
variabile da 0 a 140 mA. La frequenza è continuamente
variabile da 30 a 180 impulsi al minuto (bpm).
L’impulso di stimolazione in uscita viene erogato al cuore
da appositi elettrodi MFE ZOLL applicati sulla schiena
e sul precordio.
Le caratteristiche dell’impulso in uscita, insieme al
design e al posizionamento degli elettrodi, riducono
al minimo la stimolazione nervosa, le correnti di soglia
di stimolazione cardiaca e il dolore causato dalla
contrazione dei muscoli scheletrici.
Il design unico dei prodotti E Series consente
la visualizzazione chiara e l’interpretazione
dell’elettrocardiogramma (ECG) sul display senza
offset o distorsione durante la stimolazione esterna.
Uso previsto - Pacemaker
Questo prodotto può essere usato per la stimolazione
cardiaca esterna provvisoria di pazienti coscienti o in stato
d’incoscienza in alternativa alla stimolazione endocardica.
Nota: questo dispositivo non deve essere collegato agli
elettrodi del pacemaker interno.
Lo scopo della stimolazione comprende:
•
Rianimazione da arresto o bradicardia di
qualsiasi eziologia
La stimolazione non invasiva viene usata per la
rianimazione da arresto cardiaco, arresto vagale
riflesso, arresto indotto da farmaci (procainamide,
chinidina, digitale, beta-bloccanti, verapamil, ecc.) e
arresto circolatorio imprevisto (a seguito di anestesia,
intervento chirurgico, angiografia e altre procedure
terapeutiche o diagnostiche). È stata anche usata
per l’accelerazione temporanea della bradicardia
nelle sindromi di Stokes-Adams e del seno malato.
In situazioni di emergenza, è più sicura, più affidabile
e più rapida rispetto a tecniche che utilizzano
elettrodi endocardici o altri elettrodi provvisori.
•
Standby per potenziale arresto o bradicardia
La stimolazione non invasiva può essere utile quando
si prevede un possibile arresto cardiaco o bradicardia
sintomatica in seguito a infarto miocardico acuto,
tossicità da farmaci, anestesia o intervento chirurgico.
È anche utile come trattamento temporaneo per
pazienti in attesa di impianto di pacemaker o di
terapia transvenosa. Nelle applicazioni standby,
la stimolazione non invasiva può offrire un’alternativa
alla terapia transvenosa evitando il rischio di
dislocazione, infezione, emorragia, embolizzazione,
perforazione, flebite e stimolazione meccanica
o elettrica della tachicardia o fibrillazione ventricolare
associata alla stimolazione endocardica.
•
Soppressione di tachicardia
Maggiori frequenze cardiache in risposta alla
stimolazione esterna spesso sopprimono l’attività
ectopica e possono impedire la tachicardia.
Complicazioni del pacemaker
La fibrillazione ventricolare non risponde alla stimolazione
e richiede la defibrillazione immediata. Perciò, l’aritmia del
paziente deve essere determinata immediatamente in
modo da poter intraprendere la terapia appropriata. Se il
paziente è in fibrillazione ventricolare e la defibrillazione
ha esito positivo, ma sopravviene l’arresto cardiaco
(asistolia), usare il pacemaker.
La tachicardia ventricolare o sopraventricolare può
essere interrotta con la stimolazione, ma in caso di
emergenza o di collasso circolatorio la cardioversione
sincronizzata è più rapida e più sicura. (Vedere
“Cardioversione sincronizzata” a pagina 6-1.)
La dissociazione elettromeccanica può sopravvenire
dopo un arresto cardiaco prolungato o in altri stati
patologici con depressione miocardica. La stimolazione
può, quindi, produrre risposte ECG senza contrazioni
meccaniche efficaci, rendendo necessari altri trattamenti.
La stimolazione può indurre risposte ripetitive indesiderate,
tachicardia o fibrillazione in presenza di ipossia
generalizzata, ischemia miocardica, tossicità cardiaca da
farmaci, squilibrio elettrolitico o altre patologie cardiache.
La stimolazione effettuata con qualsiasi metodo tende
a inibire la ritmicità intrinseca. La cessazione improvvisa
della stimolazione, specialmente a frequenze rapide, può
causare l’arresto ventricolare e deve essere evitata.
La stimolazione temporanea non invasiva può causare
dolore di varia intensità, che può occasionalmente essere
grave da precluderne l’uso continuato su pazienti coscienti.
In modo analogo, l’inevitabile contrazione dei muscoli
scheletrici può essere dolorosa per i pazienti molto
ammalati e può limitarne l’uso continuo a poche ore. Sotto
gli elettrodi MFE, spesso si manifesta eritema o iperemia
cutanea; questo effetto è spesso particolarmente evidente
lungo il perimetro dell’elettrodo. L’arrossamento dovrebbe
attenuarsi sostanzialmente entro 72 ore.