ZOLL R Series Monitor Defibrillator Rev F BLS Manuale d'uso

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A

PPENDICE

A

S

PECIFICHE

A–28

www.zoll.com

9650-0904-11 Rev F

Obiettivo: l’obiettivo principale dello studio era quello di confrontare la totale efficacia di
quattro shock consecutivi rettilinei bifasici (70 J, 120 J, 150 J, 170 J) con quattro shock
consecutivi monofasici (100 J, 200 J, 300 J, 360 J). Il significato dell'efficacia degli shock
multipli è stato statisticamente provato tramite due metodi: il test statistico di Mantel-Haenszel
e il Log-rank test (test dei ranghi logaritmici); si è considerato statisticamente rilevante un
livello di significatività pari o inferiore a p = 0,05. I dati sono completamente analoghi al
confronto di due curve di "sopravvivenza" con un approccio del metodo delle tavole di
sopravvivenza, in cui il numero di shock corrisponde al tempo.

L’obiettivo secondario era quello di confrontare l’efficacia del primo shock della forma d’onda
rettilinea bifasica e della forma d’onda monofasica. Con il test di Fischer si è considerato
statisticamente rilevante un livello di significatività pari o inferiore a p = 0,05. Anche le
differenze tra le due forme d'onda hanno assunto rilevanza statistica, quando l'intervallo di
confidenza del 95% tra le due forme d'onda era superiore allo 0%.

Risultati: l’età media della popolazione di studio di 165 pazienti era di 66 ± 12 anni con
116 pazienti maschi.

La totale efficacia degli shock consecutivi rettilinei bifasici è stata significativamente maggiore
di quella degli shock monofasici. La seguente tabella mostra le curve di “sopravvivenza”
Kaplan-Meier (prodotto limite) per ciascuna delle due forme d’onda. Dal momento che tutti i
pazienti iniziano nella “condizione di fallimento”, le probabilità stimate della tavola di
sopravvivenza si riferiscono alla possibilità di essere ancora nella “condizione di fallimento”
dopo il k

°

shock (k=1,2,3,4):

Come si può evincere dalla tabella, l’esperienza bifasica è superiore sull’intera sequenza di
shock erogati. La statistica chi-square con un grado di libertà per il test di Mantel-Haenszel è
30,39 (p<0,0001). In modo analogo, anche la statistica chi-square con un grado di libertà per il
log-rank test è 30,38 (p<0,0001). Il numero residuo di pazienti non trattati con successo dopo
quattro shock è 5,7% per la forma d’onda bifasica rispetto al 20,8% per la forma d’onda
monofasica.

C’era una differenza significativa tra l’efficacia del primo shock degli shock bifasici a 70 J del
68% e quella degli shock monofasici a 100 J del 21% (p=0,0001; intervallo di confidenza del
95% della differenza da 34,1% a 60,7%).

La cardioversione con gli shock rettilinei bifasici ha raggiunto un esito positivo con il 48% di
erogazione di corrente in meno rispetto agli shock monofasici (11 ± 1 contro 21 ± 4 A, p<0,0001).

La metà dei pazienti, la cui cardioversione non ha avuto esito positivo dopo quattro shock
monofasici consecutivi a intensità crescente è stata successivamente sottoposta a
cardioversione con uno shock bifasico a 170 J. Al contrario, nessun paziente è stato
positivamente sottoposto a cardioversione con uno shock monofasico a 360 J dopo essere stato
sottoposto, senza successo, a cardioversione con gli shock bifasici.

Conclusioni: i dati dimostrano l’efficacia superiore degli shock rettilinei bifasici a bassi valori
di energia rispetto agli shock monofasici ad alti valori di energia per la cardioversione
transtoracica della fibrillazione atriale. L’uso della forma d’onda rettilinea bifasica non ha
prodotto esiti pericolosi o eventi indesiderati.

Tabella A-3.

Stima di Kaplan-Meier per la probabilità di fallimento dello shock

Shock N.

Bifasica

Monofasica

0

1,000

1,000

1

0,318

0,792

2

0,147

0,558

3

0,091

0,324

4

0,057

0,208

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