Uso previsto — pacemaker, Complicazioni del pacemaker – ZOLL R Series Monitor Defibrillator Rev F ALS Manuale d'uso

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Pacemaker esterno (opzionale)

9650-0912-11 Rev. F

Guida per l’operatore R Series ZOLL

1–9

Uso previsto — Pacemaker

È possibile utilizzare questo prodotto per la stimolazione cardiaca esterna provvisoria di
pazienti coscienti o in stato d’incoscienza, in alternativa alla stimolazione endocardica.

Lo scopo della stimolazione comprende:

Rianimazione da arresto o bradicardia di qualsiasi eziologia.

La stimolazione non invasiva viene utilizzata per: rianimazione da asistolia, asistolia riflessa
vagale, arresto indotto da farmaci (procainamide, chinidina, digitale, beta-bloccanti,
verapamil, ecc.) e arresto circolatorio imprevisto (a seguito di anestesia, intervento
chirurgico, angiografia e altre procedure terapeutiche o diagnostiche). È stata anche
utilizzata per l’accelerazione temporanea della bradicardia nella sindrome di Stokes-Adams
e nella malattia seno-atriale. In situazioni di emergenza, è più sicura, più affidabile e più
rapida rispetto a tecniche che utilizzano elettrodi endocardici o altri elettrodi provvisori.

Standby per potenziale arresto o bradicardia.

La stimolazione non invasiva può essere utile quando si prevede un possibile arresto
cardiaco o bradicardia sintomatica in seguito a infarto miocardico acuto, tossicità da
farmaci, anestesia o intervento chirurgico. È anche utile come trattamento temporaneo per
pazienti in attesa di impianto di pacemaker o di terapia transvenosa. Nelle applicazioni
standby, la stimolazione non invasiva potrebbe offrire un’alternativa alla terapia transvenosa
evitando il rischio di dislocazione, infezione, emorragia, embolizzazione, perforazione,
flebite e stimolazione meccanica o elettrica della tachicardia o fibrillazione ventricolare
associata alla stimolazione endocardica.

Soppressione di tachicardia.

Maggiori frequenze cardiache in risposta alla stimolazione esterna spesso sono in grado di
sopprimere l’attività ectopica e quindi potrebbero impedire la tachicardia.

AVVERTENZA! Non collegare questo dispositivo agli elettrodi del pacemaker interno.

Complicazioni del pacemaker

La fibrillazione ventricolare non risponde alla stimolazione e richiede la defibrillazione
immediata. Di conseguenza, determinare immediatamente l’aritmia del paziente in modo da
poter intraprendere la terapia appropriata. Se il paziente è in fibrillazione ventricolare e la
defibrillazione ha esito positivo, ma sopravviene l’arresto cardiaco (asistolia), utilizzare il
pacemaker.

La tachicardia ventricolare o sopraventricolare può essere interrotta con la stimolazione, ma in
caso di emergenza o di collasso circolatorio la cardioversione sincronizzata è più rapida e più
sicura.

L’attività elettrica senza polso (PEA) può sopravvenire dopo arresto cardiaco prolungato o altri
stati patologici con depressione miocardica. La stimolazione potrebbe, quindi, produrre risposte
ECG senza contrazioni meccaniche efficaci, rendendo necessari altri trattamenti efficaci.

La stimolazione può indurre risposte ripetitive indesiderate, tachicardia o fibrillazione in
presenza di ipossia generalizzata, ischemia miocardica, tossicità cardiaca da farmaci, squilibrio
elettrolitico o altre patologie cardiache.

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