1 circuiti di arresto di sicurezza, 2 comando a due canali, 3 comando a canale singolo – Banner MMD-TA-11B Muting Modules Manuale d'uso

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Modulo di muting (MM-TA-12B e MM2-TA-12B)

Informazioni di sicurezza

MANUALE D’ISTRUZIONI – VERSIONE EUROPEA

114143 Rev C 08.07.03

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1.11.18.1 Circuiti di arresto di sicurezza

Un arresto di sicurezza permette l’interruzione controllata del
moto a scopo di protezione, e viene realizzato attraverso gli
MPCE , che arrestano il moto e disalimentano la macchina (se
ciò non crea pericoli aggiuntivi). Un circuito di arresto di sicu-
rezza è normalmente composto da un minimo di due contatti
normalmente aperti (N.O.) di relè a guida forzata, monitorati (at-
traverso i circuiti EDM) per rilevare eventuali guasti e prevenire
l’incapacità del sistema di svolgere le proprie funzioni di sicu-
rezza. Un tale circuito può essere descritto come un punto di
comando di sicurezza.

Normalmente, i circuiti di arresto di sicurezza sono a canale sin-
golo (collegamento in serie di almeno due contatti N.O.); o a ca-
nale doppio (collegamento in parallelo di due contatti N.O.). In
entrambi i casi, la funzione di sicurezza si basa sull’uso di con-
tatti ridondanti per controllare un singolo pericolo (se un con-
tatto si guasta mentre il dispositivo è ON, il secondo contatto
bloccherà il pericolo e impedirà l’avvio del successivo ciclo di
lavorazione).

Il collegamento dei circuiti di arresto di emergenza deve essere
realizzato in modo che la funzione di sicurezza non venga a es-
sere sospesa, forzata o elusa, a meno che ciò non sia effettuato
in modo da garantire un livello di sicurezza superiore (rispetto
al sistema di sicurezza della macchina di cui il modulo fa parte).

Le uscite normalmente aperte di un modulo di interfaccia IM-T-
9A o -11A sono collegate in serie con contatti ridondanti che
formano circuiti di arresto di sicurezza e possono essere usate
con metodi di controllo a uno o a due canali - vedere

Figura 39

a pagina 70

.

1.11.18.2 Comando a due canali
I sistemi di comando a due canali permettono di estendere il
punto di comando di sicurezza oltre i contatti degli FSD.Grazie
ad un monitoraggio adeguato (es. EDM), questo metodo di col-
legamento è in grado di rilevare certi guasti nel cablaggio di co-
mando tra il circuito di arresto di emergenza e gli MPCE.Questi
guasti comprendono un cortocircuito di un canale ad una sor-
gente di corrente o tensione secondaria, oppure la perdita della
capacità di commutazione di una delle uscite FSD.Se non rileva-
ti correttamente, tali guasti potrebbero infatti eliminare la ridon-
danza di sistema, rendendo quindi inefficace la sua funzione di
sicurezza.

La possibilità di un guasto nei collegamenti elettrici risulta mag-
giore all’aumentare della distanza fisica tra i circuiti di arresto di
sicurezza FSD e gli MPCE , in quanto ciò comporta una maggio-
re lunghezza dei cavi di collegamento; un’altra condizione che
incrementa le probabilità di guasti è l’installazione dei circuiti di
arresto di emergenza FSD e degli MPCE in armadi diversi. Per
tali ragioni, è opportuno utilizzare un comando a due canali con
monitoraggio EDM quando gli FSD sono installati in una posta-
zione remota rispetto agli MPCE.

1.11.18.3 Comando a canale singolo

Il comando a canale singolo, come già menzionato, utilizza il
collegamento in serie dei contatti degli FSD per creare un punto
di comando di sicurezza. Eventuali guasti dopo tale punto del si-
stema di comando della macchina, renderebbero inefficace il si-
stema di sicurezza (es. corto circuito sulla sorgente di corrente
o tensione secondaria).

Per tale ragione, questo metodo di collegamento dovrà essere
utilizzato unicamente in impianti dove i circuiti di arresto di
emergenza degli FSD e gli MPCE si trovano all’interno dello
stesso quadro, adiacenti l’uno all’altro e direttamente collegati
uno all’altro,oppure nel caso sia possibile escludere il verificarsi
di un tale guasto. Se ciò non è possibile, si dovrà ricorrere a si-
stemi a canale doppio;

I metodi per escludere la possibilità di questi guasti compren-
dono, a titolo esemplificativo e non esaustivo:

• Cavi di collegamento fisicamente separati tra di loro e dalla

sorgente di alimentazione secondaria.

• Inserimento dei cavi di comando in guaine, canaline o con-

dotte separate.

• Inserimento dei cavi di comando in supporti contenenti fili a

bassa tensione o neutri, che non possono causare interfe-
renze con gli strumenti di protezione della zona pericolosa.

• Posizionamento di tutti gli elementi (moduli, interruttori e

dispositivi controllati) all’interno di un unico quadro di
comando, adiacenti l’uno all’altro e direttamente connessi
tramite cavi di breve lunghezza.

• Collegamento corretto dei cavi multipolari o di diversi fili sin-

goli attraverso passacavi adatti. Stringendo eccessivamente i
passacavi si possono provocare cortocircuiti nel punto solle-
citato.

• Utilizzo di componenti ad azionamento diretto o ad apertura

forzata, installati e montati in modo da consentirne la forza-
tura.

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