User’s manual – X-Treme Audio Linear Source Array Manuale d'uso

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User’s manual

12. Guida allo stacking

Il sistema appoggiato sul palco (

stacking system) è dimensiona-

to per un massimo di

12 elementi.

Per questo tipo di installazione i precisi limiti della dispersione
verticale dei sistemi ad array X-Treme non lasciano nemmeno un
piccolo margine di errore. Il tecnico FOH dovrà conoscere, ovvia-
mente, se il pubblico sarà in piedi o seduto, ma comunque la parte
più bassa dell’array dovrà essere sempre al di sopra della testa
delle prime file dell’area di ascolto.
Nota: per applicazioni a banda passante estesa, uno stack verticale
di 4 subwoofer fornisce un solido basamento ad una altezza di 2
metri dal piano del pavimento. Se il fondo dell’array è troppo in bas-
so, le prime file potrebbero essere investite da un livello di SPL trop-
po elevato e le persone stazionanti davanti al sistema rappresente-
rebbero uno schermo acustico per le file successive. Idealmente,
il fondo dell’array dovrebbe essere posizionato leggermente al di
sopra dell’audience (non più basso di 2 metri) con il primo diffusore
dal basso regolato ad un volume adeguato.

13. Linee guida per la sospensione

Per singoli punti di ancoraggio, il sistema di sospensione (

flying

system) è dimensionato per un massimo di 12 elementi.
Particolare attenzione deve essere posta riguardo all’altezza in cui il
sistema viene posto. In molti casi, infatti, è più facile ottimizzare la co-
pertura dell’area ad una certa altezza, anziché un’altra. Per gestire e
realizzare un’operazione complessa come l’installazione di array curvi
in tempi rapidi e in totale sicurezza, gli ingegneri X-Treme hanno svilup-
pato un

software dedicato (XTI - vedi sotto), che permette di calcolare

l’angolo

α di puntamento verticale. Da notare che tale puntamento non

deve essere fatto considerando solamente l’area di copertura sull’asse,
ma bisogna sempre considerare la geometria dell’area di ascolto al di
fuori dell’asse, e in particolar modo da 45° a 60°. È anche possibile
avere luoghi da sonorizzare con due sezioni dell’area di ascolto di forma
diversa. In questo caso, la copertura delle aree vicine al limite di confine
deve essere determinata con cautela e l’array deve essere indirizzato
differentemente nelle due sezioni.

13.1 X-Treme Installer (XTI)
Si tratta di un sistema software “custom-made” progettato e realizza-
to per favorire una corretta installazione dei vertical line array (VLA) e
degli altri diffusori, di tipo tradizionale, X-Treme. Partendo da un punta-
mento geometrico, il sistema software calcola, mediante un algoritmo
basato su ampiezza e fase dell’onda acustica, il campo sonoro, in base
alle informazioni note al sistema stesso. L’operatore può impostare al-
cuni parametri di installazione, come, per esempio, la posizione dei
VLA e le variabili geometriche associate all’audience e può controllare
in simulazione l’accensione o lo spegnimento dei VLA o degli elemen-
ti che compongono i cluster, garantendosi così un vasto ed efficace
controllo sul campo sonoro simulato. Oltre ai VLA, il sistema softwa-
re permette di inserire altri diffusori elettroacustici, come subwoofer o
double subwoofer, con una disposizione scelta dall’operatore stesso.
Dunque, la simulazione del campo sonoro permette di includere sia i VLA
che i cluster di sub, che possono essere pensati come array orizzontali o,
più in generale, come array planari, che operano sulle basse frequenze.
Bisogna evidenziare che lo scopo essenziale di tale strumento softwa-
re acustico è quello di permettere all’operatore di verificare direttamente
l’effetto di una modifica dell’

angolo di puntamento verticale del VLA

(angolo

α, ovvero l’angolo associato al primo diffusore in quota), degli an-

goli di puntamento fra i vari moduli (

splay angles) e degli altri parametri di

installazione dei VLA sulla copertura acustica dell’area dell’audience.

13.2 Istruzioni per la sospensione
Le barre

STD-LSA, STD-MISI, STD-MLA (si veda fig. 13) costitu-

ite da elementi tubolari in acciaio martensitico sono progettate per
sostenere grandi carichi. Dotate di due punti di sospensione, sono
formate da una barra centrale rinforzata che viene anche usata per
il sollevamento. Le barre hanno una serie di fori con diametro di 2,6
cm che forniscono il punto di raccolta per le catene d’acciaio o di
sollevamento. Il punto di raccolta prescelto determinerà l’angolo di
inclinazione dell’intero array. La linea in cui passano i due punti di
ancoraggio attraversa il baricentro del sistema appeso in modo da
garantire una sospensione allineata e bilanciata.
I due punti di ancoraggio possono essere distintamente agganciati
a differenti motori per la sospensione in modo da distribuire il carico
tra i due punti e permettere all’intero array di essere inclinato entro
certi limiti. In alternativa i due punti di sospensione possono essere
agganciati ad un singolo motore tramite una appropriata briglia se
un solo punto di pendinatura è disponibile.

fig. 13

Il nuovo sistema di sospensione, che non prevede hardware esterno,
semplifica la procedura di installazione al punto che può essere fatta
da un solo rigger. Non è previsto alcun hardware extra da agganciare
ai diffusori ed è di dimensioni tali da facilitare il suo trasporto.

13.3 XT-ANGLE
L’

XT-ANGLE è un congegno elettro-meccanico dotato di un attuatore

lineare motorizzato per la regolazione in remoto dell’inclinazione verticale
degli array X-Treme. La flying bar contiene una vite senza fine che, posta
in rotazione dal motore, permette di spostare longitudinalmente il bloc-
co di aggancio e di conseguenza l’inclinazione della stessa flying bar (in
base alla distribuzione del peso dell’array).
Tale sistema, in attesa di brevetto, offre ai rigger professionisti possibilità
mai viste prima d’ora, infatti permette:
a) di sollevare l’array senza dover prima decidere il punto di aggancio;
b) di impostare angoli molto più precisi rispetto a quelli del foro di aggan-

cio di una barra tradizionale;

c) di regolare il sistema a posteriori senza mai doverlo riportare a terra.

13.4 LSA: flying and lifting

XTLSAS

XTLSAS

XTLSA

XTLSA

fig. 14

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