HT instruments MACROTEST G3 Manuale d'uso

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MACROTESTG3 - COMBIG3

IT - 92

12.4. TEST SU INTERRUTTORI DIFFERENZIALI (RCD)
Scopo della prova
Verificare (CEI 64-8 612.9, CEI 64-14 2.3.2.2) che i dispositivi di protezione differenziale
Generali (G), Selettivi (S) e Ritardati ( ) siano stati installati e regolati correttamente e che
conservino nel tempo le proprie caratteristiche. La verifica deve accertare che l’interruttore
differenziale intervenga ad una corrente non superiore alla sua corrente nominale di
funzionamento IdN e che il tempo di intervento soddisfi, a seconda del caso, le seguenti
condizioni:
 Non superi il tempo massimo dettato dalla normativa nel caso di interruttori differenziali

di tipo Generale (secondo quanto descritto nella Tabella 5)

 Sia compreso tra il tempo di intervento minimo e quello massimo nel caso di interruttori

differenziali di tipo Selettivo (secondo quanto descritto nella Tabella 5)

 Non superi il tempo massimo di ritardo (normalmente fissato dall’utente) in caso di

interruttori differenziali di tipo Ritardato

La prova dell’interruttore differenziale effettuata con il tasto di prova serve per far sì che
“l’effetto colla” non comprometta il funzionamento del dispositivo rimasto inattivo per lungo
tempo. Tale prova viene eseguita solo per accertare la funzionalità meccanica del
dispositivo e non è sufficiente per poter dichiarare la conformità alla normativa del
dispositivo a corrente differenziale. Da un’indagine statistica risulta che la verifica con
tasto di prova degli interruttori effettuata una volta al mese riduce della metà il tasso di
guasto di questi, però tale prova individua solo il 24% degli interruttori differenziali difettosi.

Parti dell’impianto da verificare
Tutti i differenziali devono essere testati quando vengono installati. Negli impianti a bassa
tensione si consiglia di eseguire questa prova, fondamentale al fine di garantire un giusto
livello di sicurezza. Nei locali ad uso medico tale verifica deve essere eseguita
periodicamente ogni sei mesi su tutti i differenziali come imposto dalle norme CEI 64-8/7 e
CEI 64-13.

Valori ammissibili
Su ogni RCD di tipo scatolato (STD) devono essere eseguite due prove: una con corrente
di dispersione che inizi in fase con la semionda positiva della tensione (0°) e una con
corrente di dispersione che inizi in fase con la semi onda negativa della tensione (180°). Il
risultato indicativo è il tempo più alto. La prova a ½IdN non deve in nessun caso causare
l'intervento del differenziale.

Tipo differenziale IdN x 1

IdN x 2

IdN x 5

Descrizione

Generale

0.3s

0.15s

0.04s

Tempo di intervento massimo in secondi

Selettivo S

0.13s

0.05s

0.05s

Tempo di intervento minimo in secondi

0.5s

0.20s

0.15s

Tempo di intervento massimo in secondi

Tabella 5: Tempi di intervento per interruttori RCD di tipo scatolato Generali e Selettivi

Misura della corrente di intervento delle protezioni differenziali

Scopo della prova è verificare la reale corrente di intervento dei differenziali generali

(non si applica ai differenziali selettivi)

In presenza di interruttori differenziali con corrente di intervento che può essere

selezionata è utile effettuare questa prova per verificare la reale corrente di intervento
del differenziale. Per i differenziali con corrente differenziale fissa questa prova può
essere eseguita per rilevare eventuali dispersioni di utilizzatori collegati all’impianto

Nel caso non sia disponibile l’impianto di terra effettuare la prova collegando lo

strumento con un terminale su un conduttore a valle del dispositivo differenziale ed un
terminale sull'altro conduttore a monte del dispositivo stesso

La corrente di intervento deve essere compresa fra ½ IdN e IdN.

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