HT instruments COMBI421 Manuale d'uso

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ISO410 - SPEED418 - COMBI421

IT - 79

13.8. MISURA DELLA RESISTENZA DI TERRA NEGLI IMPIANTI TT
13.8.1. Scopo della prova
Verificare che il dispositivo di protezione sia coordinato con il valore della resistenza di
terra. Non si può assumere a priori un valore di resistenza di terra limite di riferimento (ad
esempio 20

 come dall’art. 326 del DPR 547/55) al quale fare riferimento nel controllo del

risultato della misura, ma è necessario di volta in volta controllare che sia rispettato il
coordinamento previsto dalla normativa.

13.8.2. Parti dell’impianto da verificare
L'impianto di terra nelle condizioni di esercizio. La verifica deve essere eseguita senza
scollegare i dispersori.

13.8.3. Valori ammissibili
Il valore della resistenza di terra comunque misurato deve soddisfare la seguente
relazione:

R

A

< 50 / I

a


ove: R

A

= resistenza misurata dell'impianto di terra il cui valore può essere determinato

con le seguenti misurazioni:
 resistenza di terra con metodo voltamperometrico a tre fili
 impedenza dell'anello di guasto (vedi (*))
 resistenza di terra a due fili (vedi (**))
 resistenza di terra a due fili nella presa (vedi (**))
 resistenza di terra data dalla misura della tensione di contatto U

t

(vedi (**))

 resistenza di terra data dalla misura della prova del tempo di intervento

degli interruttori differenziali RCD (A, AC),RCD S (A, AC) (vedi (**)).

I

a

= corrente di intervento in 5s dell'interruttore automatico o corrente nominale di

intervento del differenziale (nel caso di RCD S 2 IdN) espressa in Ampere

50 = tensione limite di sicurezza (ridotta a 25V in ambienti particolari)


(*) Se a protezione dell'impianto si trova un interruttore differenziale la misura deve

essere effettuata a monte del differenziale stesso o a valle cortocircuitando lo stesso
per evitare che questo intervenga.

(**) Questi metodi, pur se non attualmente previsti dalle norme CEI 64.8, forniscono valori

che innumerevoli prove di confronto con il metodo a tre fili hanno dimostrato essere
indicativi della resistenza di terra.


ESEMPIO DI VERIFICA DI RESISTENZA DI TERRA
Ci troviamo di fronte ad un impianto protetto da un differenziale da 30 mA. Misuriamo la
resistenza di terra utilizzando uno dei metodi sopra citati. Per capire se la resistenza
dell'impianto sia da considerarsi a norma moltiplicare il valore trovato per 0.03A (30 mA).
Se il risultato è inferiore a 50V (o 25V per ambienti particolari) l'impianto è da ritenersi
coordinato perché rispetta la relazione indicata sopra.
Quando siamo in presenza di differenziali da 30 mA (la quasi totalità degli impianti civili) la
resistenza di terra massima ammessa è 50/0.03=1666

 questo consente di utilizzare

anche i metodi semplificati indicati che pur non fornendo un valore estremamente preciso,
forniscono un valore sufficientemente approssimato per il calcolo del coordinamento.

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