M2tech – M2TECH Joplin Manuale d'uso

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B – Novembre 2013

Copyright © 2012, M2Tech Srl

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M2Tech

www.m2tech.biz

La curva è caratterizzata da tre parametri:

1. la frequenza di “turnover”, che corrisponde alla frequenza sotto cui le basse

frequenze subiscono una attenuazione durante la registrazione ed una
amplificazione durante la riproduzione (per la RIAA il valore di turnover è 500Hz)

2. il “roll-off”, che consiste nel valore dell’amplificazione ad alta frequenza a 10kHz

durante la registrazione e dell’attenuazione durante la riproduzione (per la RIAA
vale 16dB)

3. la frequenza di “shelving”, intesa come il valore di frequenza oltre il quale

l’attenuazione a bassa frequenza durante la registrazione e l’amplificazione a bassa
frequenza durante la riproduzione sono limitate ad un valore prefissato (per la RIAA
il valore è 50Hz)


Prima che venisse introdotta la curva RIAA standard, ciascuna casa discografica adottava
una propria curva “segreta” (FFRR dalla Decca/London, HMV, Capitol, Columbia…).
Questo creava problemi agli appassionati di musica, i quali non erano provvisti di
amplificatori dotati di circuiti in grado di compensare le diverse curve di equalizzazione.
Per questo motivo tutti gli amplificatori venivano dotati di controllo dei toni: questo non
serviva né a compensare la risposta dei diffusori, né l’acustica ambientale, bensì per
adattare le diverse curve dei vari LP all’unica curva phono fornita dall’amplificatore.
L’equalizzazione non veniva applicata solo agli LP, bensì anche ai 78 giri, anche in questo
caso con una grande varietà di curve.

Un preamplificatore phono di buona qualità, oppure un convertitore A/D, come il Joplin, in
grado di effettuare una acquisizione phono diretta, dovrebbe consentire al collezionista di
dischi di vinile di scegliere la curva adatta per ciascun LP stampato prima del 1954 (anche
se è noto che molte case discografiche hanno cominciato ad utilizzare la RIAA diversi anni
dopo la sua introduzione ufficiale. Sembrerebbe che alcune etichette dell’Europa dell’est
l’abbiano introdotta addirittura intorno al 1975!)

La maggior parte dei collezionisti usa sempre la RIAA per ascoltare tutti i dischi, con il
risultato che spesso il suono ottenuto non è realmente quello della registrazione master.
La Figura 23 mostra le differenze tra le più famose curve di riproduzione (compresa la
RIAA) sovrapposte sullo stesso grafico. Le differenze non sono affatto impercettibili!

In particolare si nota la differenza di amplificazione a basse frequenze dovuta alle diverse
frequenze di “turnover” e la differenza di attenuazione ad alte frequenze dovuta ai diversi
“roll-off”. Inoltre, né la curva HMV né la Capitol applicano lo “shelving”. Infatti, solo nelle
curve più recenti si è cercato di evitare che un preamplificatore phono generasse una
eccessiva amplificazione del rombo del giradischi, creando saturazione. Curve più datate
erano state concepite per sistemi di riproduzione in cui il limite inferiore di frequenza era
relativamente alto (50-80Hz) e per le registrazioni a basso contenuto di basse frequenze,
sistemi in cui il rombo del giradischi non costituiva un problema.

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