La pesca con la canna per pesca in mare / barca – Crivit Bottom/Feeder Fishing Reel Combo 300-9 Manuale d'uso

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Con questo tipo di pesca praticato da una
barca, il più diffuso in mare, si catturano
sgombri, aringhe, merluzzi e altre specie di
pesci d’acqua salata.

L’attrezzatura

Condizione fondamentale è una canna robu-
sta con un peso per il lancio di 150-300 gram-
mi. Altrettanto importante è un mulinello di
grandi dimensioni, fisso, adatto alla pesca in
acqua salata. Il filo dovrebbe avere un diame-
tro di almeno 0,5 mm ed una portata di alme-
no 25 libbre.

La canna deve essere molto più lunga del
finale. Con una canna troppo corta non è pos-
sibile tirare il finale in un colpo sopra il bordo
della barca, perché possono sbattere contro il
fianco dell'imbarcazione o liberarsi dimenan-
dosi. Di provata efficacia sono le canne di
lunghezza compresa tra i 2,40 ed i 2,70 m.

Le esche

Come esca si utilizza un finale per la pesca
agli sgombri con una lunghezza compresa tra
uno e due metri e provvisto di diversi ami.

Il finale standard è lungo 1,75 m ed ha fino a
6 ami. A questi ami vengono applicate esche
artificiali, nella maggior parte dei casi piume
colorate, ma anche alluminio, fili argentati o
imitazioni in plastica di granchi, pesci e polipi.

La forma dell’esca artificiale non riveste un
ruolo fondamentale. Il pesce in branco reagi-
sce a tutto ciò che abbia le dimensioni di una
preda. Il finale ha alle due estremità un
occhiello. Con un occhiello viene fissata la
lenza madre al moschettone, con l'altro si
applica il peso, un piombo per il lancio o un
piombo a forma di pesce.

La pesca

Quando si raggiunge una zona promettente
con la barca, ci si ferma e si può iniziare a
pescare.

L’archetto prendifilo viene spostato ed la
lenza con il finale ed il peso vengono lanciati
con un lancio con l'avambraccio.

Spesso sui pescherecci si trovano diversi
pescatori, quindi è indispensabile prestare
attenzione reciprocamente. Con i lanci sopra
la testa si mettono in pericolo gli altri e se
stessi, un peso troppo ridotto fa finire il finale
nelle lenze dei compagni pescatori.

Si fa scorrere la lenza dalla bobina fino a che
il terminale non abbia contatto con il fondale.
Quindi si chiude l’archetto prendifilo e si riav-

volge il peso di circa 1 metro. Affinché l’esca
sintetica possa prendere vita, si alza e si
abbassa leggermente la cima della canna. Se
nel giro di un minuto non abbocca nessun
pesce, si svolge il filo di 2-3 metri, per ripete-
re il tentativo ad un'altra profondità.

Questa operazione viene ripetuta fino a che il
peso non abbia raggiunto nuovamente la
superficie dell’acqua. Quindi si procede ad un

nuovo lancio.

Dato che la barca da pesca si muove, non
essendo ancorata, l'area in cui si pesca cam-
bia in continuazione.

Quando un pesce abbocca si avverte una
forte tirata. I pescatori esperti tuttavia non tir-
ano su pesci singoli, bensì attendono fino a
che altri pesci non abbocchino agli altri ami
liberi. Solo a quel punto si ritira la lenza.
Durante questa operazione è importante con-
tare i giri del mulinello. Questo è un trucchet-
to per capire a quale profondità si trova il
branco dei pesci.

Lo sgombro non viene estenuato. In confron-
to allo spessore della lenza è troppo leggero.
Lo sgombro catturato non viene portato in
barca con uno strumento per il recupero,
bensì semplicemente tirato su dall’acqua.

Questo è possibile grazie alla lenza resisten-
te ed alla canna robusta. Dopo aver liberato
ed essersi occupati del pesce, si disinnesta il
dispositivo anti ritorno del mulinello e l’esca
viene lasciata cadere in acqua ruotando all'in-
dietro la manovella, cioè non viene lanciata. Il
numero di giri della manovella corrisponde a
quello con cui erano stati tirati fuori i pesci dal-
l’acqua. In questo modo l’esca raggiunge la
profondità alla quale si trovano gli sgombri. I
pesci vengono sventrati e puliti direttamente
sulla barca.

Fare attenzione a non sporcare i vestiti con
macchie di sangue, poiché il sangue di pesce
è molto difficile da rimuovere. Una volta puliti,
i pesci vengono riposti nelle borse termiche
che si sono portate con sé.

Accumulatori nelle borse termiche non si
sono rivelati molto efficaci allo scopo, in parti-

colare nelle calde giornate d'estate. È meglio
utilizzare ghiaccio secco, che mantiene il
pesce al fresco per circa 24 ore.

Con la canna per la pesca agli sgomberi si
possono catturare anche merluzzi, gadi car-
bonari, aguglie, sugarelli e pollack, soprattut-
to se si usa un jig. Durante la slamatura del
sugarello occorre prestare particolare atten-
zione. Questo pesce ha grossi aculei appunti-
ti sul dorso, con i quali è facile ferirsi. Infine
ricordiamo una caratteristica particolare dello
sgombro.
Quale membro della famiglia dei tonni, gli
sgombri hanno una temperatura corporea
leggermente più elevata dell'acqua che lo cir-
conda.

Questa è una delle cause del suo tempera-
mento incredibile. Lo sgombro è lungo circa
30-35 cm e pesa 400-500 grammi.
L’esemplare più grande conosciuto fino ad
ora è stato pescato da un americano e pesa-
va 3397 grammi. Lo sgombro da record tede-
sco segnava sulla bilancia solo 1476 grammi.

Il jigging con la canna da mare

Dopo aver eventualmente ritirato la lenza libe-
ra si può iniziare con il movimento a jogging,
in verticale a saliscendi. Si accelera il movi-
mento durante il sollevamento della cima
della canna e lo si rallenta abbassandola.

Dato che ad ogni movimento si ritira della
lenza libera, si porta il jig sopra il fondale, fino
a che la lenza non scorre quasi parallelamen-
te alla barca. Quindi si ritira cautamente il jig
per un nuovo lancio. Quando si pesca a jig-
ging a fondo l’esca /amo non devono arrivare
fino a sotto l'imbarcazione, poiché altrimenti si

rischia di impigliarsi con l'attrezzo dei
pescatori che si trovano dall’altra parte
della barca. L’abboccata si ricono-
sce, anche a grande profondi-
tà, poiché si avverte una
netta resistenza. Un battito
sulla canna mostra che la
lenza ha incontrato un ostaco-
lo (il jig è rimasto impigliato sul
fondale). La frizione del muli-
nello deve essere regolata in
modo che il pesce possa tirare
con una forza minore della resi-
stenza allo strappo della lenza.
Il pesce viene portato in superfi-
cie con delle pompe (sollevamento della
canna e avvolgimento della lenza con abbas-
samento contemporaneo della cima della
canna). La cima della canna viene abbassata
fino ad una distanza dalla superficie dell'ac-
qua di 1 metro circa. Pesci più piccoli che
sono agganciati bene, vengono ritirati a bordo
della barca con uno slancio calibrato. In caso
di pesci più grossi un vicino deve aiutare con
un apparecchio per il recupero. Pesci pesanti
non devono essere sollevati sopra la superfi-
cie dell’acqua, perché altrimenti si rischia che
il filo si spezzi o che il pesce si sganci. Pesci
di taglia troppo piccola vengono slamati con
cautela e rimessi delicatamente in mare.
Pesci di grosse dimensioni vengono storditi:
solo una volta slamati vengono uccisi.

Pesca in mare direzione del vento e della corrente

Peso
dell’esca 100 g

Peso
dell’esca 200 g

La pesca con la canna per pesca in mare / barca

Lancio con l’avambraccio -
sistema per la pesca agli
sgomberi

Oscillare in avanti

Oscillare all’indietro

Alla seconda oscillazione
in avanti rilasciare la
lenza

Jogging con canna da mare/ barca
sul fondo

Nodo alla marinara
(per finale per
pesca agli sgomberi)

Il jogging in
mare aperto

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