Tutorial sulla sintesi – Novation Bass Station II Manuale d'uso

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Novation Bass Station II

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TUTORIAL SULLA SINTESI

Questa sezione copre più in dettaglio i principi generali della generazione e trattamento del suono
elettronico, compresi (quando necessario) precisi riferimenti alle funzionalità della Bass Station II. Si
raccomanda di leggere con attenzione questo capitolo se la sintesi analogica del suono è un argomento
poco familiare. Gli utenti che hanno familiarità con questo argomento possono saltare questa sezione e
passare direttamente al capitolo successivo.

Per acquisire competenza su come un sintetizzatore genera il suono, è utile guadagnare la consapevolezza
delle componenti che creano il suono, sia dal punto di vista musicale che non musicale.

L’unico modo che abbiamo per distinguere un suono è attraverso le vibrazioni dell’aria che, all’interno
dell’orecchio, colpiscono il timbro in maniera periodica e regolare. Il cervello interpreta queste vibrazioni (in
maniera molto accurata) in un, tra un numero infinito di differenti tipi di suono.

In particolare, ogni suono può essere descritto principalmente nei termini inerenti tre sue proprietà, sempre
presenti in ogni suono. Queste sono:

Intonazione

Tono

Volume


Ciò che rende ogni suono diverso dall’altro sono le quantità relative delle tre proprietà nella loro condizione
di partenza e nei loro cambiamenti lungo la durata del suono.

Con uno sintetizzatore, noi definiamo deliberatamente il controllo preciso sopra queste tre proprietà e, in
particolare, su come queste devono cambiare durante il “ciclo vitale” del suono. Queste proprietà hanno
spesso nomi differenti: il Volume può essere indicato come Ampiezza, Loudness o Livello; l’Intonazione
come Frequenza e il Timbro come Tono.

Intonazione
Come precedentemente indicato, il suono viene percepito attraverso le vibrazioni dell’aria rilevate dal nostro
timpano. L’intonazione di un suono è determinata da quanto veloci sono le vibrazioni. Per un umano adulto,
la vibrazione più lenta percepita è pari circa a venti volte al secondo, che il cervello interpreta come un
suono di tipo basso; la più acuta è pari a molte migliaia di volte al secondo, che il nostro cervello interpreta
come un tipo di suono molto acuto.

Se si conta il numero di picchi nelle due forme d’onda (le vibrazioni), si vedrà che ci sono esattamente il
doppio di picchi nell’onda B rispetto a quelli presenti nell’onda A. (L’onda B è quindi un’ottava più alta
dell’onda A). È proprio il numero delle vibrazioni in un determinato intervallo di tempo che determina
l’intonazione di un suono. Questa è la ragione per cui l’intonazione certe volte è indicata come frequenza.
Per determinare l’intonazione, si fa riferimento al numero dei picchi nella forma d’onda contati durante un
determinato periodo di tempo: la frequenza.

Tono
I suoni musicali consistono in diverse frequenze, tra loro correlate, simultaneamente presenti. La più alta di
volume è definita come frequenza “fondamentale” e corrisponde all’intonazione percepita per il suono. Le
altre frequenze chre creano il suono, e che sono correlate alla fondamentale in rapporti matematici semplici,
sono definite “armoniche”. Il livello relativo di ciascuna armonica, paragonato al livello della frequenza
fondamentale, determina il tono complessivo del suono, cioè il suo “timbro”.

Consideriamo due strumenti come clavicembalo e pianoforte mentre suonano la stessa nota, con egual
volume, sulla tastiera. Anche se hanno lo stesso volume e la stessa intonazione, gli strumenti continueranno
a suonare in modo diverso. Questo perché i diversi meccanismi di generazione nei due strumenti generano

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