HP Stampanti fotografiche HP Designjet Z3200 PostScript Manuale d'uso

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Per controllare la stampa dei dispositivi di elaborazione delle immagini a colori, vengono normalmente
utilizzati i seguenti spazi colore:

RGB (rosso, verde e blu) è lo spazio colore generalmente utilizzato per i dispositivi additivi. Un
colore è rappresentato come una combinazione di quantità specifiche di coloranti rossi, verdi e blu
e tutte queste combinazioni soddisfano la gamma di colori del dispositivo scelto.

NOTA:

Anche i dispositivi sottrattivi possono essere controllati mediante dati RGB. Si tratta di

un'opzione efficace, in particolare quando non è necessario controllare il modo in cui si desidera
utilizzare l'inchiostro nero della stampante.

CMYK (ciano, magenta, giallo e nero) è lo spazio colore generalmente utilizzato per i dispositivi
sottrattivi. Un colore è rappresentato come una combinazione di quantità specifiche di inchiostro
ciano, magenta, giallo e nero (K) e tutte queste combinazioni consentono di soddisfare l'intera
gamma di colori del dispositivo scelto.

Entrambi gli spazi colore sono solo metodi per controllare dispositivi diversi di elaborazione delle
immagini a colori e i relativi valori non descrivono direttamente i colori. Gli stessi valori CMYK, ad
esempio, forniranno colori diversi se inviati a stampanti diverse che utilizzano inchiostri e tipi di carta
differenti. Si prenda ad esempio una stampante in grado di utilizzare inchiostri per interni o esterni. La
stampante (hardware) è la stessa, ma ha due diverse gamme di colore a causa delle diverse
composizioni chimiche degli inchiostri (una basata sulle tinte e l'altra sui pigmenti). Inoltre, tali inchiostri
devono essere utilizzati su tipi di carta diversi, poiché l'interazione con la carta dipende dalla relativa
composizione chimica. Di conseguenza i colori risultanti da determinati valori CMYK dipendono dai tipi
di inchiostro e di carta utilizzati con una stampante. Questa spiegazione si riferisce a un'unica
stampante. Pertanto, è facile immaginare la varietà dei risultati che si possono ottenere con stampanti
che utilizzano tecnologie diverse e inchiostri con diverse composizioni chimiche.

Ciò vale anche per le periferiche RGB. Si prendano ad esempio due diversi monitor dello stesso
produttore con i punti di bianco rispettivamente a 9600 K e 6500 K. I relativi colori saranno diversi perché
saranno correlati a un riferimento dei punti di bianco differente. La situazione risulta persino peggiore
se si confrontano monitor di diversi produttori. Si consiglia di impostare il punto di bianco del monitor su
5000 K (denominato anche D50), poiché si tratta della temperatura standard del colore per i settori delle
arti grafiche. Se l'aspetto dell'impostazione D50 non è quello desiderato (potrebbe sembrare troppo
giallognolo), la seconda opportunità è l'impostazione del monitor su 6500 K (D65).

NOTA:

Il punto di bianco è il colore neutro più luminoso che un dispositivo può riprodurre o che è

presente in un'immagine. Il sistema visivo umano si adatta automaticamente al contenuto di
un'immagine in relazione al punto di bianco.

Inoltre un'immagine RGB, come un'immagine ottenuta da una fotocamera digitale e modificata in un
monitor, deve essere innanzitutto convertita in CMYK per una stampante specifica prima della stampa.
Sfortunatamente dispositivi diversi non consentono l'accesso alle stesse gamme di colore. Esistono
pertanto alcuni colori che possono essere visualizzati su un monitor ma che non hanno corrispondenti
nella stampa e viceversa. L'immagine riportata di seguito illustra il modo in cui i colori visibili all'occhio
umano sono maggiori di quelli riprodotti da un monitor o da una stampante comune che utilizza un tipo
di carta specifico e anche il modo in cui le gamme di colore accessibili mediante questi due dispositivi
di elaborazione delle immagini a colori non corrispondono tra loro.

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Capitolo 6 Gestione dei colori

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