Fisica del colore – Konica Minolta IC-303 Manuale d'uso

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Fisica del colore

L'occhio umano è sensibile alle radiazioni elettromagnetiche di lunghezze d'onda comprese
tra 400 nanometri (violetto) e 700 nanometri (rosso). Tale gamma viene chiamata spettro
visibile della luce. La

luce spettrale

pura viene percepita come colori puri o saturi. La luce

solare di mezzogiorno, percepita come luce bianca o neutra, è composta dalla luce derivante,
in proporzioni più o meno uguali, da tutto lo spettro visibile. Fatta passare attraverso
un prisma, la luce solare si separa nelle cosiddette componenti spettrali, dando origine

al ben noto fenomeno dell'arcobaleno mostrato nella figura seguente.

Come il sole, la maggior parte delle sorgenti luminose emette un fascio di luce avente diverse
lunghezze d'onda, sebbene la particolare distribuzione delle lunghezze d'onda possa variare
considerevolmente. La luce al tungsteno, ad esempio, contiene molto meno blu della luce
solare e la luce al tungsteno appare bianca all'occhio umano, il quale può adattarsi, almeno
fino ad un certo punto, alle diverse sorgenti luminose. Tuttavia, con la luce al tungsteno gli
oggetti colorati sembrano diversi da come apparirebbero se fossero illuminati dalla luce solare.
Ciò accade a causa della diversa composizione spettrale delle due sorgenti luminose.

Un insieme di raggi luminosi di diverse lunghezze d'onda emessi da una sorgente viene riflesso
selettivamente dai diversi oggetti, dando origine ai vari colori. Alcune di queste lunghezze
d'onda danno luogo a colori relativamente saturi, ma la maggior parte di esse viene percepita
come grigi o tinte impure di un colore.

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