Dako Autostainer Manuale d'uso

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L’immunoistochimica è un processo diagnostico a più passi (multi-step) che richiede una
formazione specifica nella selezione appropriata di reagenti, selezione dei tessuti,
fissazione, processazione, preparazione dei vetrini IHC e interpretazione dei risultati
della colorazione.

La colorazione tissutale dipende dal trattamento e dalla processazione cui viene
sottoposto il tessuto prima della colorazione. La fissazione, il congelamento, lo
scongelamento, il lavaggio, l’asciugatura, il riscaldamento e la sezione condotti in modo
non corretto, o la contaminazione con altri tessuti o fluidi, possono produrre artefatti,
intrappolamento (trapping) anticorpale o risultati falsamente negativi. Risultati
incompatibili possono essere dovuti a modifiche dei metodi di fissazione e di inclusione
o ad irregolarità intrinseche al tessuto. Una colorazione a contrasto eccessiva o
incompleta può compromettere la validità dei risultati.

L’uso di fissativi vecchi o non tamponati, oppure l’esposizione dei tessuti a fonti di calore
eccessivo (oltre i 60 °C) durante la processazione, può provocare una diminuzione della
sensibilità della colorazione.

I sieri normali/non immuni provenienti dalla stessa fonte animale degli antisieri secondari
usati nelle fasi di bloccaggio possono causare risultati falsamente negativi o falsamente
positivi, a causa di autoanticorpi o di anticorpi naturali. Si possono osservare risultati
falsamente positivi, dovuti a legame non immunologico dei reagenti sulle sezioni
tessutali. In alcuni casi, l’applicazione di un reagente bloccante alternativo prima
dell’incubazione con l’anticorpo primario può essere utile per ridurre la colorazione di
fondo. Si raccomanda l’uso del reagente bloccante Dako Protein Block Serum-Free
(codice n. X0909).

Reazioni negative inattese nelle neoplasie poco differenziate possono esser dovute a
perdita o a marcata diminuzione dell’espressione antigenica, o a mutazioni nonsense nel
gene o nei geni che codificano per l’antigene. Una colorazione positiva inattesa nei
tumori può essere dovuta all’espressione di un antigene non espresso normalmente in
cellule normali morfologicamente simili, oppure alla persistenza o all’acquisizione di un
antigene in una neoplasia che sviluppa caratteristiche morfologiche ed
immunoistochimiche associate ad un’altra linea cellulare (differenziazione divergente).
La classificazione istopatologica delle neoplasie non è una scienza esatta e alcuni dati
presenti in letteratura possono essere di controversa validità.

L’interpretazione clinica di ogni colorazione positiva o della sua assenza va
accompagnata da studi morfologici e istologici, usando i controlli appropriati. Le
valutazioni vanno effettuate alla luce della storia clinica del paziente e delle altre
metodiche diagnostiche adoperate. Un patologo qualificato, che abbia la necessaria
esperienza con anticorpi, reagenti e metodi impiegati, deve essere il responsabile per
l’interpretazione del preparato sottoposto a colorazione. La colorazione va effettuata in
un laboratorio qualificato ed autorizzato, sotto la direzione di un patologo responsabile
dell’esame dei vetrini colorati e che garantisca l’adeguatezza dei controlli positivi e
negativi.

I reagenti possono mostrare reazioni inattese nei tessuti non precedentemente
sottoposti a test. A causa della variabilità dell’espressione antigenica nelle neoplasie o in
altri tessuti patologici, la possibilità di reazioni inattese nei gruppi di tessuti sottoposti a
test non può essere esclusa del tutto. Rivolgersi al rappresentante locale Dako con la

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