Asus PCE-N15 Manuale d'uso

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Scheda WLAN PCE-N15 Manuale Utente

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Scheda WLAN ASUS

DNS Server Address (Domain Name System)

DNS (Sistema di Denominazione del Dominio) consente ai computer host in

Internet di acquisire un nome di dominio ed uno o più indirizzi IP. Un server DNS

tiene un database dei computer e dei rispettivi nomi di dominio e degli indirizzi IP,

in modo che, quando si inserisce il nome di dominio nel browser internet, all’utente

viene inviato l’esatto indirizzo IP. L’indirizzo del server DNS utilizzato dai computer

di una rete domestica rappresenta la locazione del server DNS assegnata dall’ISP.

DSL Modem (Digital Subscriber Line)

Un modem DSL (Linea Digitale ad Abbonamento) utilizza le linee telefoniche

esistenti per trasmettere dati ad alta velocità.

Direct-Sequence Spread Spectrum (for 802.11b)

Lo spettro diffuso (a banda larga) utilizza un segnale a banda stretta per diffondere

la trasmissione su un segmento della banda o dello spettro a frequenza radio.

Direct-sequence (a sequenza diretta) è una tecnica a spettro diffuso, in base a cui

il segnale trasmesso si diffonde su un raggio di frequenze particolare.
I sistemi a sequenza diretta comunicano trasmettendo in continuazione una serie

ridondante di bit, chiamata sequenza “chip”. Ciascun bit di dati trasmessi viene

analizzato in chip e riorganizzato in un codice di diffusione pseudo-casuale, per

formare una sequenza “chip”. Tale sequenza si combina con un flusso di dati

trasmessi per produrre un segnale in uscita.
I client mobili wireless, che ricevono una trasmissione a sequenza diretta, utilizzano

il codice di diffusione per eseguire la mappatura dei chip all’interno della sequenza

“chip”, a ritroso sino ai bit, per ricostruire i dati originari trasmessi dal dispositivo

wireless. L’intercettazione e la decodificazione di una trasmissione a sequenza

diretta richiedono un algoritmo predefinito, per associare il codice di diffusione

utilizzato dal dispositivo wireless trasmittente in direzione del client wireless mobile

ricevente.
Tale algoritmo è stato stabilito dallo standard IEEE 802.11b. La ridondanza di bit,

all’interno della sequenza “chip”, consente al client wireless mobile, che riceve il

segnale, di ricostruire la configurazione dati originaria, anche se i bit, all’ interno

della sequenza “chip”, sono stati danneggiati da interferenze. Il rapporto chip per

bit è denominato indice di diffusione. Un elevato indice di diffusione aumenta la

resistenza alle interferenze da parte del segnale. Un basso indice di diffusione

aumenta la larghezza di banda a disposizione dell’utente. Il dispositivo wireless

utilizza un indice di diffusione costante, pari a 11Mchips/s, per tutte le velocità dati,

ma adotta schemi di modulazione diversi per codificare un maggior numero di bit

per chip, all’aumentare della velocità di trasmissione dei dati. Il dispositivo wireless

è in grado di raggiungere una velocità pari a 11 Mbps, ma con un’area di copertura

inferiore a 1 o 2 Mbps, poichè tale valore diminuisce all’aumentare dell’ampiezza di

banda.

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